di DON MICHELE ROMANO - Il brano del Vangelo di oggi (Lc 11, 29-32), ci induce a fare un serio "esame di coscienza": Ci professiamo Cristiani, dotati di una grande Fede, eppure siamo sempre alla ricerca di "Segni". Abbiamo sempre bisogno di certezze e di conferme, ma la vera Fede, non mette mai Dio "alla prova": Quante volte sentiamo dire: "Dio mio, se esisti...; Ti prego, Signore, fa' che...!" Dio, invece, ci chiede solo di saper "riconoscere" e valorizzare, i tanti "segni quotidiani", della Sua presenza nella nostra vita, "segni", che io, ormai, da un po' di tempo, non chiamo più "coincidenze", o "casualità", bensì "Dio-Incidenze", ovvero l'incedere, il manifestarsi di Dio, nella nostra vita! Nel Vangelo di oggi, mi colpisce che nel mentre i "Lontani": Gli abitanti di Nìnive e la Regina del Sud, sanno "riconoscere" la grandezza dei "segni" di Dio, i cosiddetti "Vicini" (e qui, ahimè, possiamo rientrarci tutti), ostentano la loro "cecità". Quanti, anche fra di noi, fedeli "osservanti", chiedono continuamente segni e prodigi, correndo persino dietro le tante presunte apparizioni, appropriandosi di tanti messaggi, di cosiddetti "veggenti" (o presunti tali). Siamo, in definitiva, sempre alla ricerca del sensazionale, quando non si arriva persino, alla consulta di maghi o chiromanti, privandoci, così, dell'Essenziale: La gioia della Fede genuina in Dio, sempre fedele alle sue Promesse. Altri, poi, cercano questa "illusione", nella cupidigia della Ricchezza, quale scopo primario della loro vita! Ma penso anche, ai tanti Giovani, che si illudono di risolvere i loro problemi, ricorrendo all'alcool o facendo uso di droga! Queste "fughe", purtroppo, sono chiari "rifiuti", alla volontà di Dio, che spesso ci rendono "impermeabili" al Vangelo, esponendoci, tra l'altro, allo stesso "Giudizio" di Dio: "Ancora 40 giorni e Nìnive sarà distrutta" (Gn 3, 4). Tuttavia, la nostra "durezza di cuore", viene sempre accolta e trasformata dalla Misericordia del Padre, col suo perdono, che segue sempre al nostro pentimento: "Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti, e si impietosì" (Gn 3, 10). Che questo Tempo di Quaresima che stiamo vivendo, diventi per tutti noi, un tempo davvero "favorevole", per la nostra Conversione a Dio, e alla grandezza del suo Amore, cogliendo appieno, il "segno di Giona". Giona è stato un "servo" - scrive San Giovanni Crisòstomo -, ma di Gesù dice: "Io sono il Maestro; lui fu gettato alla balena, ma io risuscitai tra i morti; e mentre lui minacciava la distruzione di Nìnive, Io Sono venuto a predicare la Buona Novella ed il Regno". Ecco, allora, questo è il vero *"Segno di Giona": Gesù"*! Come, infatti, Giona, rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell'uomo, resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra, prima di risorgere (Mt 12, 40). Gesù, ai "malvagi" di ogni generazione, ha dato il "segno" della sua Morte e Risurrezione, quale prova incredibile dell'Amore di Dio, verso ciascuno di noi. In fondo, Lui ha donato la sua vita, per salvare la nostra! Ora: "Ben più di Giona e di Salomone, abbiamo qui. Smettiamola, pertanto, di chiedere a Dio, continuamente "segni": Una fede "matura", si nutre primariamente, della sua Parola e dell'Eucaristia. Spesso, purtroppo, sentiamo dire: "Ma fanno tutti così...!" Allora, ci sia di insegnamento, quanto scrive Papa Francesco: "Tutti nasciamo "originali", ma in tanti, muoiono come "fotocopie"! Auguri di cuore, per un sereno cammino quaresimale.
di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 12/03/2025
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