di DON MICHELE ROMANO - Il Vangelo di Marco, ci offre una grande ricchezza di Testi, dove possiamo registrare le varie reazioni, dei diversi personaggi, di fronte a Gesù: I Malati, i Discepoli, gli Scribi, i Farisei, ecc.! Il brano Evangelico di oggi (Mc 8, 27-33), contiene una domanda di fondo, che interpella non solo gli Apostoli, ma se vogliamo direttamente, anche ciascuno di noi: "Ma voi, chi dite che io sia?" (v 29). Ci troviamo nella parte centrale del Vangelo di Marco, ed è come se Evangelista volesse evidenziare, una *Linea spartiacque*, determinata, come vedremo, dalla congiunzione avversativa "*Ma*"! L'Evangelista, con questo Testo, ci offre un vero e proprio "cammino", per arrivare a contemplare Gesù, nella sua piena Unicità e Verità. In primo luogo, Gesù, chiede agli Apostoli, cosa dicesse la gente di lui! Ma, certamente, , non per conoscere l'indice del suo "Audience!"; Forse anche noi, avremmo potuto rispondere, verosimilmente, come i discepoli: Giovanni Battista, Elia, un Personaggio importante, attraente..., oggi diremmo: un vero e proprio "Influencer". Risposta, sia pure "accettabile", ma ancora lontana dalla Verità su Gesù, tant'è che Lui, non dà alcun peso o attenzione! Ecco, allora, che giungiamo alla domanda "fondamentale", quella a cui Gesù tiene di più. Ormai, da Buon Pedagògo, ha preparato e favorito il dialogo con i suoi, li ha messi al proprio agio, ognuno è stato bravo nel rispondere, ed ora Gesù, può arrivare alla domanda "spartiacque": "*Ma*" voi, che dite che io sia? Ovvero: Chi sono io per voi? Perché il parere della gente - sembra dire Gesù - non mi interessa più di tanto, per me, è alquanto relativo, a me, invece, interessa: Chi sono io per voi! Voi che condividete la vita con me; Che vi ho "scelti", per essere i continuatori della mia Missione! E qui, ahimè, che cade il "sipario"! Viene meno quella ressa nelle risposte. Questa, si sa, è la domanda della Fede, del coinvolgimento personale! Certo è, che la risposta autentica, anche noi, la troveremo solo nel Silenzio e nella Preghiera. È il cammino di Pietro, metàfora del nostro stesso cammino, che si sintetizza in quella stringata risposta, dove, illuminato dallo Spirito, darà a Gesù: "Tu sei il Cristo". E qui notiamo, che ancora una volta, viene fuori la "serietà" del Signore: "Ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno..., prima della grande sofferenza che lo attendeva" (vv 30-31). La risposta di Pietro, di fronte a questo primo annuncio della Passione, si oppone violentemente alla nuova Rivelazione di Gesù, e pensando di fare il suo bene, credendo di dimostrargli un grande amore, gli fornisce un consiglio, a parer suo, "eccezionale": "Lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo" (v 32). Un "consiglio", che di fatto, altro non fa, che rinnovare l'opera di Satana (gli farà notare Gesù!), cercando di distoglierlo, dall'obbedienza alla volontà del Padre. Gesù, che già non aveva ceduto nel deserto, alle tre tentazioni del "Nemico" (Suo e nostro!): "Dell'Avere - del Potere - e del Successo" (Mc 1,12-13), poteva mai cedere alle insistenze del migliore Amico? Così, anche noi, dobbiamo abbracciare la logica della Croce, se vogliamo dirci cristiani autentici. Solo se saremo capaci di mettere i nostri piedi, sulle orme di Cristo, Maestro e Signore, non ci spaventeremo se un giorno ci dovessimo ritrovare vicini al Gòlgota, perché sarà solo allora, che comprenderemo il suo vero insegnamento, che ci invita sempre, a rifuggire dalle nostre (piccole) "certezze", di cattolici benpensanti, per rimettere Lui, al centro della nostra esistenza. Con la speranza, che tutto questo si realizzi, anche nella nostra vita, auguro a tutti di cuore, di trascorre una serena e santa giornata.
di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 20/02/2025
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