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Mandatoriccio (Cosenza) - "Và, vendi, dallo ai poveri, vieni, seguimi"


di DON MICHELE ROMANO - Questi cinque verbi, che ci vengono proposti nel brano Evangelico di oggi (Mc 10, 17-30), XXVIII Domenica del Tempo Ordinario-Anno B, rappresentano indubbiamente, una grave "provocazione" per ciascuno di noi. Viene menzionato un viaggio "metafora", sia di Gesù: "mentre andava per la strada, verso Gerusalemme...!" (v 17a), che di un giovane "ricco": "un tale gli corse incontro..." (v 17b), e gettandosi in ginocchio gli domandò: "Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?" (v 17c). Gesù gli rispose: "Osserva i Comandamenti (a dire: Sii-Servo, di quello che ti viene richiesto!). Vista la sincera risposta del giovane che, non solo lo riconosce "buono" (Non dimentichiamo che l'aggettivo "Agatòs- Buono, nella Bibbia, è riservato solo a Dio), ma affermando anche di aver osservato la Legge sin dalla tenera età, Gesù, dice il Testo: "Fissatolo, lo amò" (v 21a). Ma di fronte alla proposta "radicale": "Una cosa sola ti manca: và, vendi quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!" (v 21b), il giovane non se la sentì, e se ne andò rattristato. È qui che il suo viaggio verso Gerusalemme, verso la compartecipazione all'Amore di Cristo, si è interrotto. La parola dell'invito di Gesù per lui, è caduta tra le famose "spine" (Mt 13, 22). Il suo "sogno" si è spento! Questo ci dice, che è solo nella misura in cui sapremo "svuotarci" delle nostre sicurezze, che Dio potrà "riempirci" di ogni suo Dono! A tal proposito, ci illumina quanto è scritto nel Libro della Sapienza: "Stimai un nulla la ricchezza al confronto della Sapienza e a tutto l'oro del mondo" (Sap 7, 8-9); "Insieme alla Sapienza mi sono venuti tutti i beni, una ricchezza incalcolabile" (Sap 7,11). Le "Ricchezze" terrene, Gesù non dice che sono cattive, lo diventano se occupano mente e cuore: "Non potete servire Dio e mammona" (Lc16,13), ed aggiunge Papa  Benedetto XVI, "quando anche non diventano un'opportunità per aiutare i poveri!".
I Sinottici, accostano questo invito alla povertà, rivolto al giovane da Gesù,  unitamente anche alla castità: "Pietro allora prese a dirgli: "Ecco noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito" (v 28). Gesù, rispondendo, assicura loro, la vera e più grande Ricchezza: "La Vita eterna". Al contrario dell'Apostolo Matteo, che da ricco che era, lasciò tutto e subito, per seguire Gesù, questo giovane che oggi Lo ha incontrato (Notiamo: si parla di un "tale", non c'è nome, perciò diventa prototipo e metàfora di ognuno di noi!), rifiutando la "Libertà" che gli è stato offerta, (dalla schiavitù dell'Idolo della Ricchezza!), e qui San Paolo, è categorico: "L'attaccamento al denaro è la radice di tutti i mali" (1Tm 6,10), ecco che se ne va, rattristato! Sì, perché questa "schiavitù": l'avidità della "ricchezza", in ogni sua forma e manifestazione,  e non solo, quindi, il denaro, ma anche: il potere, il successo, il protagonismo ad ogni costo, ecc., "costituiscono la vera idolatria" (Col 3, 5), e finisce sempre, per diventare "un ottimo servo, ma un pessimo padrone". "Accecato" dai suoi beni, il giovane ricco, pensava di poter avere, meritare, e quasi, "poter comprare", il Regno di Dio, perdendo di vista che, nel Regno di Dio entrano primariamente i poveri, i piccoli, i bambini. Quante volte, ahimè, anche noi rassomigliamo a quei cammelli che tentano buffamente di passare per la cruna di un ago, ignorando la salvezza che è, e rimane sempre, esclusivo Dono di Dio. Non lasciamoci sfuggire questa opportunità, prendiamo sul serio il Vangelo, col vivo desiderio di una vita più vera, capace di incrociare "lo sguardo", carico di amore di Gesù, uno sguardo che solo può riempirci di gioia e di serenità. Questo, in definitiva, deve spronarci e farci comprendere che la nostra fede, non può ridursi allo sterile rispetto ed all'osservanza di norme e precetti, ma consiste nella sequela libera e liberante, di un Dio che ci salva, nonostante le nostre fragilità. È vero, tutto questo può sembrare "Impossibile agli uomini, ma non a Dio!" (v 27b). Auguro, pertanto, a tutti, di trascorrere una serena e santa domenica.


di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 13/10/2024

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