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Mandatoriccio (Cosenza) - Ricevete lo Spirito Santo...!


di DON MICHELE ROMANO - In questa Domenica, celebriamo la Festa di Pentecoste. Ma questo straordinario Evento, che si realizza 50 giorni dopo la Pasqua, sui discepoli riuniti con Maria nel Cenacolo, a Gerusalemme, non viene riportato in nessuno dei quattro Vangeli canonici. Esso è descritto e raccontato, invece, dal Libro degli Atti degli Apostoli (2, 1-13), oggetto della Prima Lettura della Celebrazione odierna: lì Luca prova a descrivere - senza alcuna pretesa di realismo o oggettività - (il racconto, infatti, è pieno di "come" o "simile a"...), le manifestazioni esteriori che in quel giorno, accompagnarono l'inabitazione dello Spirito sui discepoli: vento roboante, lingue di fuoco, glossolalìa, ecc.! Luca, contestualizza la discesa dello Spirito, proprio nel giorno che ricorda la promulgazione della Legge Divina (la Toràh: Es 34, 22; Nm 28, 26) avvenuta su Sìnai, intendendo così suggellare  l'inizio di una nuova Alleanza tra Dio e la Comunità, riunita nel Cenacolo (figura della Chiesa), attraverso l'effusione dello Spirito, promesso da Gesù: Pentecoste, infatti, è l'evento fondante per la nuova Chiesa, quanto lo fu per Israele la manifestazione di Jahwèh a Mosè. Lo Spirito Santo, chiamato "Consolatore", "Avvocato", "Paràclito", da "Parakalèo, che significa "chiamare in aiuto", è anche detto "Spirito della Verità", che svolge, cioè, la stessa funzione di Gesù, rivelatore e narratore del Padre: "Tutto ciò che ho udito dal Padre mio, l'ho fatto conoscere a voi" (Gv 15, 15). Del resto, la Pentecoste, è anche Celebrazione del Miracolo della Parola, una parola che unisce e favorisce la reciproca comprensione, ribaltando così la dispersione e l'incomprensione di Babèle. Essa non chiude, ma inaugura, con la nascita della Chiesa (ed oggi ne celebriamo il "Compleanno!"), il tempo nel quale il Signore invia tutti noi - membri della sua Chiesa, a testimoniare la Fede nella sua Risurrezione "Fino ai confini del mondo". In fondo, è proprio questo il mistero e il prodigio della Pentecoste: essere dono e compito per la Chiesa di ogni tempo, resa capace dallo Spirito, di esprimere l'Annuncio Pasquale, in un modo che tutti possano intendere e rallegrarsene. Lo Spirito che sempre sostiene la Chiesa ("le porte degli Inferi, non prevarranno contro di essa" - Mt 16, 18b), con la sua tipica azione di "Oikonomìa Trinitaria", apre vie sempre nuove alla "Sua" Chiesa, perché: è potenza di vita, è forza, vento, fuoco...!" immagini che indicano,
primariamente, "movimento", che fa spalancare le porte di quel Cenacolo, "ancora chiuse, dove si trovavano i discepoli per timore di rappresaglie da parte dei Giudei, per trasformarli in coraggiosi predicatori, per niente più timorosi del carcere, e dello stesso martirio. Tutto questo, dice anche a noi, che lo Spirito Santo deve essere la Vita della nostra vita, il nostro Maestro interiore, l'Ospite dolcissimo dell'Anima. Pertanto, oggi, in questa Celebrazione di Pentecoste, spalanchiamo con fiducia, anche le porte del nostro "interiore", e lasciamo che entri in noi il Santo Spirito, che possa sempre più "conformarci a Cristo": "Trasformati - dice San Paolo - in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione dello Spirito del Signore" (2Cor 3, 18). È nel Padre, che noi oggi: ci muoviamo, testimoniamo, ed agiamo, ma è lo Spirito che ci dà questa certezza: "È lui che attesta al nostro spirito che siamo figli di Dio (Rm 8, 16). Per mezzo dei suoi sette Santi "Doni", ci fa fare esperienza di Gesù Risorto, ci incute fiducia e vince ogni timore, spronandoci ad agire senza esitazione; nello stesso tempo, però, ispira la prudenza e motiva l'umiltà, rendendoci consapevoli dei nostri immancabili limiti. A partire dall'arringa di Pietro (At 2, 1-36), è iniziato il tempo della Chiesa (oggi "perdurante" (e non certo, ahimè, per nostro merito!), e nel quale siamo tutti chiamati a edificare il Regno, che Gesù è venuto ad annunciare, rendendoci tutti possibili candidati, a farne parte, cioè, un giorno, nel suo compimento definitivo. Auguro a voi tutti, una serena e Santa Domenica. 


di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 19/05/2024

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