“L’offerta del pane”, un antico rituale dei paesi dell’Est europeo, che ha il valore di saluto e di benvenuto, e la “danza delle bandiere”, hanno aperto presso il Civico Museo del Mare, dell’Agricoltura e delle Migrazioni di Cariati, la Giornata della Cultura Romena e Moldava, primo appuntamento del Festival Interculturale “Sguardo e Mondi”, organizzato dalla Direzione del Museo con la collaborazione delle Associazioni Kalyna Donne Ucraine, ItaCoRo, Agorà Kroton e le donne della Comunità del Marocco.
Danze, canti, poesia, immagini, sapori e atmosfere dell’Europa del Danubio, sono stati al centro del pomeriggio interculturale della cittadina ionica, dove la comunità romena è numerosa e in gran parte stabilizzata con famiglie anche miste, dopo i primi arrivi, quasi tutti al femminile, a metà degli anni Novanta del Novecento.
La manifestazione è stata animata dall’Associazione ItaCoRo (Italia-Colombia-Romania) con la presidente Rodica Giacco, originaria delle Romania; con la moldava Natalia Josan, ha presentato i rispettivi paesi e poi, con l’italiana Ottavia Leonetti ha introdotto i vari momenti, tra cui intense canzoni in lingua interpretate da Jonela Duhan, l’omaggio al grande poeta Eminescu, simbolo della cultura romena e le tipiche danze, che hanno coinvolto anche giovani studenti e studentesse del locale Istituto comprensivo.
Il saluto istituzionale è stato portato dalla Presidente del Consiglio Comunale e Delegata alla Cultura Alda Montesanto, che ha sottolineato l’importanza “di incontrarsi e creare ponti di amicizia”, e dal Delegato ai Turismi Antonio Scarnato, il quale ha proposto l’inserimento di una Festa Interculturale nel Programma dell’Estate Cariatese 2024. Auguri agli amici romeni sono stati rivolti da Olha Badzhurak dell’Associazione Kalyna e da Serafina Benvenuto di Agorà Kroton.
L’evento è servito anche a presentare il Festival che, in linea con la mission del Museo, ha l’obiettivo di conoscenza e valorizzazione culturale, oltre che della cultura e civiltà locale, delle comunità straniere presenti a Cariati, con cui abbiamo in comune l’esperienza della migrazione, ha spiegato la Direttrice Assunta Scorpiniti, rilevando la necessità “di creare uno spazio di riflessione su una cittadina sempre più multietnica e plurale, in cui dobbiamo crescere insieme nel dialogo, nel positivo confronto e nel rispetto dei diritti umani”. Il titolo “Sguardo e Mondi” del Festival indica infatti “lo sguardo di ogni migrante, che si incrocia con quello di chi accoglie… sono mondi, universi culturali fatti di storie, usanze, tradizioni, linguaggi, sistemi di vita che si incontrano, e spesso restano nascosti dietro i freddi dati dell’immigrazione, mentre invece vanno fatti vivere con la conoscenza reciproca”.
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