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Mandatoriccio (Cosenza) - Capite quello che ho fatto per voi?


di DON MICHELE ROMANO - Questa sera, riviviamo insieme, il Mistero che caratterizza il Giovedì Santo, un giorno di gratitudine e di gioia, per il grande Dono che il Signore ci ha fatto, amandoci "sino alla fine" ("Eis tèlos"- "Fino al compimento!"). È l'inaugurazione della "Nuova ed Eterna Alleanza", nella quale, Lui si offre in Sacrificio, per la Salvezza di tutti noi. Oggi, con la santa Messa vespertina "in Coena Domini", concludiamo il cammino Quaresimale, entrando nel solenne "Triduo Pasquale". Il brano del Vangelo di Giovanni (Gv 13, 1-15), ci presenta Gesù che: "sapendo che era venuta la sua ora..." (v 1), compie un gesto di Amore grande: "Si alzò da tavola... e cominciò a lavare i piedi dei discepoli" (vv 4-5). Proprio Lui: Gesù, il Figlio di Dio, l'uomo dei Miracoli, Colui che insegnava nel Tempio, il Rabbì, che compie un gesto di una tale umiltà, che solo i servi (di basso rango, tra l'altro!) usavano fare. Ebbene sì! 
È proprio l'Amore che lo fa alzare da tavola, e lo spinge a farsi "servo". La "Lavanda dei piedi", notiamo bene, non avviene pubblicamente (Gesù è serio, non ama i nostri "protagonismi!"),  ma nel Segreto del Cenacolo, in un clima di piena convivialità con i Suoi. Non è tanto un gesto per il mondo, ma una "Lectio Magistralis" per i Dodici Apostoli: *"Capite quello che ho fatto per voi?* Voi mi chiamate il Maestro e il Signore e dite bene, perché lo sono (questa espressione di Gesù, l'ho sempre considerata, a dir poco, meravigliosa, perché, è l'unica volta nei Vangeli, che Lui accetta un "complimento!"): se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri" (vv 13-14). Ma di fronte a questo infinito Amore, l'uomo non comprende, e questo lo intravediamo anche nelle parole di Pietro: "Signore, tu lavi i piedi a me?" (v 6), come a dire: "Non sia mai Signore!". Poi Gesù, gli spiegherà che se vuole prendere parte con Lui, deve accompagnarlo sulla Via della Passione. Ma, nella reazione di Pietro, ahimè, possiamo rispecchiarci tutti noi questa sera: ci è tanto difficile vedere e accettare Gesù, in questo suo "abbassamento" ("Kènosi"), ci sembra così illogico, accettare che muoia come il peggiore dei malfattori. Ma sappiamo che, solo così, Gesù ci ha meritato la Salvezza, solo in questo modo ci ha dimostrato che l'Amore autentico, è cingersi il grembiule, sapersi inginocchiare e servire i nostri fratelli! Mi torna in mente, una espressione assai significativa, del caro don Tonino Bello: "Oggi, saremmo tutti più credibili, se tornassimo ad essere la "Chiesa del Grembiule!"
La morte di Gesù, dobbiamo sempre leggerla come la "Suprema" espressione del suo Amore, tant'è che Lui stesso, più tardi dirà: "Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici" (Gv 15, 13). Gesù, per mostrare fin dove è possibile Amare, cioè: "fino all'estremo", fino al dono totale della vita, ci ha fatto Dono del "suo Corpo e del suo Sangue"(Mc 14, 22-25), e ha lavato i piedi dei Suoi, un gesto che, del resto, anche lui aveva ricevuto da due donne: una peccatrice (Lc 7, 36-50), ed una donna-discepola, Maria di Betània (Gv 12, 1-8). Gesù ci chiede, pertanto, di fare anche noi questo gesto di reciprocità, il Suo, è stato solo un "esempio, perché lo facciamo anche noi reciprocamente" (v 15). Tutto, nell'umiltà più vera, pur sapendo che questo gesto: "lavare i piedi", oggi, come allora, è un'azione "scandalosa": ha scandalizzato Simone il Fariseo (Lc 7, 39), ha scandalizzato Giuda (Gv 12, 4-6), scandalizza, stasera, anche Pietro (vv 6.8). Tuttavia, è anche importante "lasciarsi lavare i piedi", "per avere parte con Gesù" (v 8b). Mi colpisce sempre notare, come Gesù, non ho lavato la testa dei Dodici (con tutti i loro sogni, ideali, e desideri...!), ma abbia preso tra le sue mani i piedi, cioè: il contatto con la terra, la fragilità, la vulnerabilità, la povertà! Anche perché, il Signore, sa che i piedi non possono mentire: rivelano chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo, con chi camminiamo! Sono un po' come la "mappatura" dell'Anima. Il Signore, tuttavia, si china sui nostri piedi, senza tener conto di quante volte siamo inciampati, o abbiamo imboccato strade sbagliate. Ciò che conta per Lui, è che tu stasera, sei qui a Messa, per partecipare alla sua meravigliosa "Cena", perché Lui, saprà plasmare i tuoi piedi, ti indicherà le rotte dell'Amore, per farti incontrare tutti quei Fratelli, che hanno bisogno della tua reciprocità: di una tua parola di conforto, di un tuo sguardo compassionevole, o di una tua carezza affettuosa! Auguri, pertanto, perché  possiamo vivere cristianamente, questo Triduo Pasquale.


di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 28/03/2024

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