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Mandatoriccio (Cosenza) - Essere, non fare!


di DON MICHELE ROMANO - Il Vangelo di questo Lunedì Santo (Gv12,1-11), inizia con il racconto di una cena, a casa degli amici più cari, che Gesù ha: Marta, Maria, e Lazzaro! Mancano solo "sei giorni all'inizio della Passione" (v 1), e Maria, nel suo amore verso Gesù, compie un gesto, scandalosamente bello: "Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, né cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell'aroma di quel profumo (v 3). Non ci sono parole, non c'è una discussione, ma solo gesti di un amore, che esprime concretamente, l'infinita tenerezza con cui Maria, unge i piedi del suo Signore. Agli occhi di tutti, passa per essere una tenerezza da "spreco", soprattutto per Giuda Iscariòta (dichiarato, praticamente, "ladro" dall'Evangelista!), che, con una logica tutta umana, dice: "Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari (circa un anno di stipendio!) e non si sono dati ai poveri?" (v 5). Parole che, umanamente parlando, sono comprensibili, ma davvero troppo miopi, per comprendere la grandezza dell'Amore. Certo, per chi non ama, è sempre uno "spreco", ma chi ama davvero, non calcola, ma dà tutto. Solo chi ama così, i piedi di Cristo, sarà anche in grado di amare i poveri, considerati "i piedi", della nostra Società! Quante volte, le medesime parole di Pietro, caratterizzano anche il nostro dire, o le sentiamo scagliate contro la Chiesa. Chi ragiona così, in genere, conclude dicendo che, ad esempio, le Suore di Clausura, sono uno spreco, mentre quelle Missionarie, sono utilissime. Così ci convinciamo, che il verbo *"fare"*, sia superiore al verbo *"essere"*, ma è così,  bensì esattamente il contrario: Più che "fare", occorre "essere" Amore! La grande "Lezione", che si consuma nella casa di Betània, è solo la prefigurazione di quello "spreco", che sarà la morte di Gesù in Croce, uno spreco d'Amore, che determinerà la nostra stessa Salvezza. È Lui, quel vasetto di prezioso profumo, dell'Amore del Padre, che si è "rotto" nella morte in Croce, spargendo per tutto il Mondo, e per tutta la Storia, il profumo della Misericordia di Dio, per ogni uomo! La generosità di Maria, e la mitezza del Signore Gesù, dispongono i nostri cuori ad accogliere la prossima Festa di Pasqua, come fosse un vero profumo ("Shemen", in ebraico), voce, cioè, in grado di restituire il nome ("Shem"), ad ogni cosa, persino al nostro peccato, perché il vero linguaggio della Pasqua, si comprende e si esprime, solo nell'orizzonte dell'Amore audace! A tutti, l'augurio di un buon cammino, verso la Santa Pasqua.


di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 25/03/2024

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