di DON MICHELE ROMANO - Oggi, il Signore, nel Vangelo (Mt 23, 13-22), manifesta tutto il suo rammarico e il suo malumore, contro i suoi avversari di sempre: Scribi e Farisei, che si consideravano i professionisti del Sacro, e facevano del proselitismo, una pseudo- religione, fondata sull'osservanza di norme puramente legali: "Guai a voi, Scribi e Farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo prosèlito, e quando lo è divenuto, lo rendete degno della Geènna due volte più di voi" (v 15).
I Farisei di allora, perseguitavano le persone, "andavano alla loro caccia" (Al pari di come fanno oggi i Testimoni di Geova), per "convertirli" alla loro convinzione religiosa: Non in figli di Dio, ma della Geènna (Dell'Inferno). Che grave colpa! Gesù li definisce "Guide", ma "cieche" (Quì, probabilmente,
l'evangelista Matteo, si riferisce al titolo ironico: "Guide di ciechi", che si dava ai blasonati giudei (Rm 2, 19), evidenziando la loro smania di fare proseliti: "Voi che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!" (v 24). Questo totale sconvolgimento delle osservanze religiose, non può che ricevere una chiara condanna da Dio, che Gesù, oggi nel Vangelo, specifica con questi sette severissimi "Guai a voi". Tutti i ripetuti tentativi di Gesù, di "stappare" le orecchie, ed "aprire" il cuore ai Farisei, sono risultati vani: "Ma essi hanno rifiutato di ascoltarmi, mi hanno voltato le spalle, hanno indurito gli orecchi per non sentire" (Zc 7, 11). Al momento, poi, del Giudizio, il Signore non può che emettere una sentenza severa: "Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi tutti che operate l'iniquità" (Mt 7, 23). Come nel Vangelo troviamo le Beatitudini: Dio che si compiace del nostro comportamento, così oggi, ci vengono descritte le "Maledizioni": Dio che "dice il male" per le nostre scelte sbagliate, ne smaschera il male, perché possiamo aprire gli occhi, ed essere liberati dalla Verità. Ancora una volta la forza dell'invettiva, ci viene presentata al servizio dell'Amore. Quel "Guai a voi", è da leggere: "Ahimè per voi", ovvero, non esprime una minaccia, ma il dolore per la situazione in cui liberamente, ognuno di noi può ritrovarsi. È il lamento di Dio per il nostro allontanamento da Lui, perciò non leggiamolo come fosse un espressione di aggressività o cattiveria, ma ancora una volta, come una dimostrazione di sincero Amore. Dal momento che il Signore Gesù, è la Verità, proviamo ad immaginare quanto detesti l'ipocrisia, che fa la differenza tra: l'essere e l'apparire! Quante volte, anche noi, oggi, nella Chiesa, ingrandiamo i piccoli problemi, per farli diventare giganteschi, in modo da nascondere, quelli veramente importanti. Anche se i "Guai a voi" fanno male, prendiamo questa pagina del Vangelo così com'è, per "semplificare" la nostra azione pastorale, eliminando ogni ingiustificato senso di superiorità verso gli altri, le nostre saccenterie, ed i tanti nostri insostenibili moralismi. Manie, che ancora oggi, caratterizzano il nostro agire di Chiesa, dove tante volte assistiamo a sterili, quanto peccaminosi, tentativi di "strappare" seguaci di un Movimento, per attirarli ad uno "migliore"! Ritorniamo, pertanto, alla serietà e all'essenziale, senza chiudere le porte alla Speranza. Eviteremo, così, di essere di "ostacolo" ai nostri fratelli, per i quali invece dobbiamo essere "trasparenza", dell'integrità del Vangelo. Una serena giornata.
di Rubrica autogestita dalla parrocchia "San Giuseppe" Mandatoriccio Mare | 22/08/2022
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