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  <<E’ una frase trita e ritrita, ma l’uomo per sua natura “è un animale politico”; questo suo stato dovrebbe elevarlo dalle bestie, anche se, in vari casi egli riesce a fare di … peggio delle peggiori “fiere”. Ma, considerato che “sutor ne ultra crepidam”, preferisco fornire la mia modesta riflessione sul tema, utilizzando il settimanale che adoro, la cui uscita attendo con ansia: ”Famiglia Cristiana”. Per quanto riguarda la politica nel “Bel Paese” uno e indivisibile, finalmente i vertici della Chiesa Cattolica Apostolica Romana hanno preso posizione e a pag. 5 del n. 42 or ora uscito, “Famiglia Cristiana” in “Primopiano” dà risalto ai vari appelli, che si moltiplicano per un impegno politico dei credenti, che non possono e non debbono più rimanere impassibili a questo “degrado”. Nella politica italiana, è scritto testualmente, “sembrano avere preso un posto centrale le avventure con escort, gli appartamenti rivieraschi, le barzellette e così via”. Prevale la litigiosità e la “Sovranità Popolare” e la “Uguaglianza fra tutti i Cittadini” vanno a farsi strabenedire, non nel “Bel Paese” ma a “quel paese”. Lavoro (soprattutto giovanile con tante altre sfaccettature: precariato, sottoccupazione ecc.), salute (diritto inalienabile più volte alienato), giustizia giusta e seria (non troppo breve ma ragionevolmente e dignitosamente breve), equità fiscale, libertà di opinione e non servilismo  e … chi più ne ha ne metta vengono dopo gli “orticelli” e … chi più ne ha ne metta. Sono perfettamente d’accordo con famiglia cristiana allorquando conclude con queste frasi:” Si tratta di recuperare la consapevolezza delle responsabilità che i cristiani, uomini tra gli uomini, hanno nei confronti della società di cui sono parte. Nella consapevolezza che la fecondità del Vangelo si manifesta anche attraverso la capacità di costruire una società più giusta e maggiormente a misura d’uomo”. Pier Emilio Acri, giornalista