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di DON MICHELE ROMANO - La Chiesa, all'inizio di questo nuovo Anno Liturgico, attraverso il Vangelo di oggi (Lc 21, 25-28.34-36), che ci apre alla Domenica della Speranza, ci esorta a coltivare un nuovo progetto di vita : recuperare il "Primato" di Dio nella nostra esistenza, proprio perché l'amore verso di Lui, sia caratterizzato dalla "serietà" e dalla "perseveranza"
("Vegliate e Pregate in ogni momento" Lc 21, 36). L'amore vero, infatti, non conosce "intermittenze", ogni giorno dobbiamo esercitarci nella Preghiera, e soprattutto la Domenica, sia per tutti noi, rivivere il Memoriale della Pasqua. I Santi ci esortano a vivere ogni giorno, come se fosse : il primo, l'ultimo, l'unico !
Ormai siamo ben consapevoli di vivere un tempo di "allerta" : vuoi per la Pandemia,  vuoi per le difficoltà economiche e sociali in cui versano la gran parte delle nostre famiglie, vuoi per le tante "nuove povertà", che fanno registrare un ' escalation preoccupante..., in una sola parola : abbiamo perso la pace, la speranza di vivere in un mondo a misura d'uomo. Meno male che il Signore ha voluto che noi su questa terra, fossimo di passaggio, la nostra "dimora" permanente è nei Cieli, in compagnia di Dio. Tutto passa, e verrà il giorno in cui " anche le potenze dei Cieli, infatti, saranno sconvolte" Lc 21,26).
Non possiamo farci trovare " impreparati", quando un giorno " vedremo il Figlio dell'uomo venire su una nube con potenza e gloria grande"(Lc 21-27). Dio, incarnandosi, ha rinunciato ad ogni manifestazione di potenza, nel santo Natale, verrà a noi in forma di neonato :"Il Cristo fu avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia"(S.Cirillo di Gerusalemme).
Solo chi ha "sguardo innocente" e "Cuore puro", in questo "Bambino", scoprirà la grandezza dell'amore di Dio, per la nostra salvezza! Serena giornata,