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di DON MICHELE ROMANO - Oggi, ultimo giorno del tempo Ordinario,  il Vangelo (Lc 21, 34-36), ci impone una domanda di fondo :" Dove andremo a finire" ? Siamo, perciò, chiamati, ad un serio esame di coscienza : viviamo così ostinatamente assorti, nella cupidigia e negli affanni della vita, tanto che arrivando il giorno del rendiconto, della nosta esistenza a Dio, saremo così "accecati" dal materialismo, da non saperlo neanche "riconoscere"?
O ci sforziamo di accogliere l'antidoto di Gesù, che oggi ci offre nel Vangelo:"Vegliate in ogni momento, pregando" Lc 21,36). 
La Preghiera, "la più divina tra le virtù (E. Pontico), ha in sé, la capacità "profetica", ovvero, ci fa passare dal semplice "vedere", a saper "guardare" la nostra quotidianità, con l'occhio di Dio, cogliendone la profondità di senso ("Visione  soprannaturale " !), che porta a conoscere la Verità : su Dio, sul mondo e su noi stessi .
Questa possibilità è offerta a ciascuno di noi :
Rifuggendo l'ebbrezza di un presente fuorviante, ci possiamo convertire ad un presente che, con l'aiuto di Dio, ci porterà ad avere :"La forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere  e di comparire davanti al Figlio dell'Uomo ( Lc 21, 36).
Non serve "fuggire", dinanzi al Signore, la stessa fatidica domanda, che Dio, un giorno, rivolse ad Adamo, ed a Caino : "Dove sei ?", verosimilmente, la rivolgerà anche a noi, anche se in modalità diversa  :" Che ne hai fatto della tua vita ? Perché  hai preferito le Tenebre alla Luce ? Hai ancora tempo per convertire la tua vita, ed accogliere la mia Parola di Salvezza:"...Perché quel giorno non vi piombi addosso improvviso" (Lc 21, 34b).
Spesso ci sentiamo "ubriachi" (E non certo di vino !"), confusi ed appesantiti dall'affanno del possedere, senza mai appagamento, dimentichi di quella " Vigilanza " dello Spirito che, Solo, nella Preghiera, può farci aspirare a quella Luce, che ci proietterà ad amare e praticare il bene, rifuggendo il male. Che Dio ci Benedica in questo proposito.  Santa giornata