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Cosenza (Cosenza) - Il teatro, che passione. I "giovani" attori dell'Uniter riprendono il corso


di KATIA FILICE e DESIRÉ CHIRICO - Storie di cavalieri erranti e donzelle d’altri tempi. Un vociare tra i banchi e un nuovo progetto da realizzare: niente è più affascinante di qualcosa che prende vita davanti ai nostri stessi occhi. Che sia un personaggio da rappresentare o una tela disegnata o ancora i versi del “sommo poeta” o le eroiche imprese di un personaggio storico, niente è più emozionante di quella trasmissione di intenti tra persone che hanno gli stessi interessi. E partiamo proprio da cosa significhi fare teatro all’Università della terza età di Cosenza. Qui, più che altrove, è un modo per mettersi in gioco. È lavorare con la propria voce e il proprio aspetto. È porre attenzione al corpo e alla gestualità. Ma, soprattutto vuol dire fare i conti con la memoria. La scelta del testo da rappresentare non è mai cosa semplice, è necessario tenere conto del numero di iscritti al corso, dell’età e del sesso, delle loro caratteristiche e, in definitiva, del loro essere. E poi, bisogna capire a che pubblico ci si vuole rivolgere e quale deve essere il messaggio da trasmettere. Fatta la scelta, si è già a metà dell’opera o quasi. Vanno, infatti, considerate almeno due lezioni dedicate alla lettura del copione. Ma tutto questo lavoro che anticipa l’inizio stesso del corso è gratificato dal vedere lo sguardo dei nostri “giovani” attori, entusiasti e curiosi e dal riuscire a cogliere i loro stati d’animo. Probabilmente, qualcuno si rivede già in un personaggio piuttosto che in un altro. I loro sguardi furtivi e ammiccanti cercano di capire anzitempo quel che sta per accadere. Commentano e discutono del testo appena letto e poi, chiedono insistenti l’assegnazione delle parti. Nonostante con tanti ci si conosca da anni è sempre difficile assegnare le parti, soprattutto quando si è consapevoli del fatto che tale scelta renderà felice qualcuno e scontenterà altri. Ma dopo le prime reazioni, dopo le prime domande, si è tutti pronti a mettersi al lavoro. Tutti pronti a studiare il copione per conoscere il personaggio e memorizzare i dialoghi.  Si torna a casa consapevoli che c’è tanto lavoro da fare e che questo è solo l’inizio di una nuova grande avventura. Sperando di aver reso l’emozione di ogni nuovo inizio del corso di teatro, vi diamo appuntamento al prossimo articolo della Verde Età.

 


di Rubrica autogestita Katia Filice e Desirè Chirico | 01/10/2021

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