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Mandatoriccio (Cosenza) - La logica della Sapienza di Dio


di DON MICHELE ROMANO - Quanto ci propone la pagina del Vangelo di questa XXV Domenica (Mc 9, 30-37), è conosciuto come uno dei tre "scritti di sintesi" del Vangelo di Marco (negli altri Sinottici, e soprattutto negli Atti, vengono definiti "Sommari"), dove viene messa in contrapposizione la logica del mondo, e quella della Sapienza di Dio. 
I discepoli di ogni tempo, ben conoscendo questo canovaccio, devono scegliere da che parte stare, da quale logica farsi guidare, quella degli Empi (della prima lettura), tristemente caratterizzata da quegli 8 verbi: spadroneggiare, non risparmiare, non rispettare, tendere insidie, vedere, trovare, mettere alla prova, condannare, oppure scegliere la logica della Sapienza cristiana, anch'essa caratterizzata da 8 virtù: trasparenti, imparziali, pacifici, senza ipocrisia, arrendevoli, miti, misericordiosi, fecondi di giustizia.
Così come propone Gesù nel Vangelo, anche oggi nella Chiesa, la logica delle "preferenze", dovrebbe rifarsi a queste scelte di divina Sapienza, basata sull'umiltà, a garanzia di una maggiore credibilità, ribaltando così la logica del mondo, che trova fondamento, invece, sulla visibilità e sulla meritocrazia. 
Purtroppo queste dinamiche sono spesso simili e riscontrabili, anche nei nostri gruppi ecclesiali, dove spesso facciamo la lotta per la supremazia, col mettersi in evidenza, facendo sfoggio di prerogative, sempre per primeggiare sugli altri. 
Svegliamoci, amici cari, tutto questo, non convince più, la gente va via, abbandona la Chiesa e i gruppi ecclesiali.
Dobbiamo tornare al "lavoro di squadra", a quel cammino "Sinodale", a cui ci sta richiamando Papa Francesco,  con un progetto di Chiesa, lungo e faticoso (Durerà fino al 2025), ma ricco di prospettiva e di speranza.
Gesù, oggi, per aiutarci a comprendere questa dimensione di verità e umiltà, sceglie, e pone in mezzo, un Bambino (un paidòs), considerato non solo "semplice", ma anche "impuro", perché ancora inconsapevole del rispetto della "legge". E, tuttavia, Lui ci ammonisce :" Se  non ritornerete come bambini, non entrerete nel regno dei Cieli "(Mt 18,3).
Gli apostoli, che finora han dimostrato di essere schiavi della "piccineria", alla fine, dopo la Risurrezione, capiranno la lezione, e così,  saranno capaci di donare la vita, per quel Dio che non ha disdegnato di farsi "bambino", per rendere ciascuno di noi "adulti" nella fede. 
Una buona e santa domenica. 


di Redazione | 19/09/2021

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