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Rossano (Cosenza) - Inizia la scuola?


Prosegue la rubrica curata da Letizia Guagliardi. Nel contesto pandemico che stiamo vivendo in questi mesi, anche, allo scopo di sdrammatizzare la quotidianità, l'autrice rossanese, con lo spirito sarcastico usato in precedenza, ha strutturato una nuova storia, ponendosi nella veste del coronavirus.  

di LETIZIA GUAGLIARDI - Inizia la scuola? Non vedo l’ora! Sì, perché quando sono arrivato nel vostro mondo…voi l’avete chiusa subito e io non ho potuto vedere cos’è la scuola, perché dite che è la base della società e che è importante ciò che fanno gli insegnanti ogni giorno, per mesi, per anni!

Cari miei umani,

rieccomi con un’altra letterina per voi. Domani inizia la scuola e io sono impaziente, come molti scolaretti già pronti con lo zainetto e tanta voglia di rivedere i compagni e gli insegnanti.

Vi confesso che sono curioso di vedere dall’interno come funziona una scuola. In tutto questo periodo ho letto molto in proposito e quindi voglio constatare di persona cosa fa un insegnante per la crescita dei suoi studenti.

Ho letto parole come passione entusiasmo amore.

Ho letto che gli insegnanti sono come ponti che fanno attraversare i ragazzi il fiume delle conoscenza e che dopo averli lasciati sull’altra sponda, se sono stati bravi, questi ragazzi a loro volta costruiranno altri ponti.

Ho letto che per gli insegnanti trasmettere valori, conoscenze e competenze è un onore, un privilegio e una grande responsabilità.

Ho letto che un insegnante è come un artista, perché è capace di risvegliare la gioia della creatività e della conoscenza.

Ho letto che l’insegnante è la persona alla quale un genitore affida la cosa più preziosa che possiede suo figlio: il cervello. Glielo affida perché lo trasformi in un oggetto pensante. Ma l’insegnante è anche la persona alla quale lo Stato affida la sua cosa più preziosa: la collettività dei cervelli, perché diventino il paese di domani.

Ho letto che la scuola è il vostro passaporto per il futuro, poiché il domani appartiene a chi, oggi, si prepara ad affrontarlo.

Ho letto che una buona testa e un buon cuore sono una combinazione formidabile. Ma quando ci aggiungi una lingua o una penna colta, allora hai davvero qualcosa di speciale.

Letizia dice che la scuola è come la bottega del vasaio: l’insegnante si siede al tornio e modella l’argilla con le sue mani ma anche con la testa e con il cuore. Perchè, dice, ci vuole amore e tanta pazienza: se il vaso si guasta mentre lo sta modellando, allora il vasaio riprova di nuovo e ne fa un altro, come ai suoi occhi pare giusto (ho letto che la parola “argilla”, in greco ARGILLOS, deriva da ARGOS o ARGES che significa bianco, splendente).

INSEGNANTI! QUANTO VI INVIDIO!

E allora che le scuole riaprino! Io sarò lì, in mezzo a voi, ma me ne starò buono buono. So che voi rispetterete le regole e tutto il programma AntiMe che avete stabilito con tanta cura e io vi lascerò in pace perché, per il momento, mi incuriosisce molto cosa avviene in una scuola. Ormai mi conoscete: il mio punto debole è la curiosità ma… vi avviso!

NON ABBASSATE MAI LA GUARDIA!

SONO CURIOSO MA SONO ANCHE IMPREVEDIBILE (e di me non ci si può fidare).

Parola di Coronavirus

Alla prossima!


di Rubrica autogestita da Letizia Guagliardi | 16/09/2020

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