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Paludi (Cosenza) - “L’INTERVENTO” Castiglione di Paludi, le preoccupazioni di Palmiro Maierù


<<Le mie preoccupazioni per la possibile perdita di tutto o parte del finanziamento di 500.000 euro, previsto dall’APQ Stato-Regione Calabria -  I° Atto aggiuntivo 2005 - Progetto SPA 20 – per i lavori di “Consolidamento e restauro della cinta muraria ellenistica in località Castiglione di Paludi”, più volte espresse nelle numerose comunicazioni dirette al Settore Beni Culturali della Regione Calabria e agli Organi Calabresi del Ministero dei Beni Culturali (Direzione Regionale e Soprintendenza Archeologica) in merito alla immotivata e prolungata sospensione dei lavori (oltre due anni), rimaste ancora ad oggi senza risposta, purtroppo si sono avverate. In una recente comunicazione il Settore 3 – Beni Culturali – della Regione, individuando lo stesso progetto (uguale codice e descrizione), scrive che “è stato inserito nell’elenco degli interventi transitati nella programmazione 2007-2013” (Asse V – Linea intervento 5.2.1.1). Questo significa semplicemente che l’importo in parola, tutto o in parte non utilizzato per la lunghissima sospensione, è “perso”. Al danno (la perdita del finanziamento per cui il cui ottenimento per anni ci siamo battuti) si aggiunge la beffa (i lavori sono stati inseriti nella programmazione comunitaria 2007-2013 ed ufficialmente Castiglione di Paludi è destinatario di un nuovo finanziamento con i fondi europei), cosa assolutamente non vera! Se il Comune o altri chiederanno alla Regione Calabria finanziamenti per le necessità del parco archeologico che già si conoscono, sicuramente verrà risposto che Castiglione ne ha in corso uno di 500.000 €. La vicenda ha dell’incredibile per il semplice fatto che, finalmente, con tanta fatica, è stato ottenuto un finanziamento cospicuo, e non si riesce a spendere. Nel frattempo i visitatori di Castiglione  toccano con mano e vedono il gravissimo stato di abbandono e di forte degrado in cui versa quanto è stato portato alla luce: crescita anche di arbusti su tutte le emergenze archeologiche che hanno prodotto danni rilevanti alla compattezza dei blocchi, causando in vari punti profonde fratture e un’evidente instabilità; sfaldamento dei blocchi di arenaria per l’azione degli agenti atmosferici e biochimici; crolli di blocchi all’interno della grande porta est; frane di crollo che stanno minando la stabilità della collina su cui è costruita la città e che ora interessano le mura>>.  Palmino Maierù

di Redazione | 02/08/2010

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