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 Ciò che ci rende forti è la consapevolezza di essere testimoni e interpreti di un territorio, ma soprattutto di esserne custodi. Significa tutelare non solo un paesaggio, ma una realtà fatta di luoghi, costumi e tradizioni. Il vino è il tassello ultimo di un processo che inizia in vigna e finisce in bottiglia, affinché quello specifico territorio possa essere raccontato e girare il mondo.   Sarà, questo, il leitmotiv del nuovo evento promosso da ’A Cantina di Giovanni Filareti in collaborazione con la Condotta Slow Food Pollino Sibaritide Arberia, in programma per stasera, domenica 2 agosto alle ore 21, nel cuore della cittadella medievale di Cariati.   In quello che è ormai riconosciuto come uno degli esperimenti identitari più riusciti ed apprezzati dal territorio, ubicato subito dopo Porta Pia, all’ingresso del centro storico di Cariati, si terrà un piacevole dibattito sul valore del terroir, del ritorno alla terra, del consumo locale e delle produzioni autentiche per lo sviluppo durevole.    Il momento sarà impreziosito dai contributi di Lenin MONTESANTO Fiduciario del Convivium, della scrittrice Assunta SCORPINITI e del neopresidente del Rotary Terra Brettia di Cariati Leonardo IPPOLITO.   Nel corso della serata sarà infine presentato IL MARINETTO, etichetta di Sergio ARCURI, azienda vitivinicola di Cirò, classificatasi al terzo posto tra i migliori dieci rosati d’Italia. La degustazione del vino sarà accompagnata da un apericena che prevede piatti tipici a base di pesce azzurro.   A fare da cornice a questo nuovo momento di approfondimento multisensoriale sulle radici e sul management dell’identità promosso dal giovane imprenditore turistico FILARETI sarà, come sanno bene i frequentatori di questo autentico covo del gusto e della memoria che da qualche anno ha rivoluzionato il concetto stesso di aperitivo nel basso Jonio, il meglio della musica popolare mediterranea.