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Cividale Del Friuli (Udine) - Emergenza terremoto in Emilia, “Lo Stato dirotti tutte le Forze dell’ordine nei paesi colpiti”


“C’è bisogno, e subito, di maggiore tutela per i terremotati dell’Emilia e per i volontari della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia e di Cividale del Friuli. Non è possibile che alle vittime delle scosse, costrette ad abbandonare le loro abitazioni, vengano rubati i beni lasciati nelle loro case per forza maggiore, non solo di valore economico ma anche affettivo. Hanno già perso tutto, non possono perdere anche i loro ricordi più cari”. Parole che arrivano dal cuore quelle dell’assessore alla Protezione civile di Cividale del Friuli, Davide Cantarutti (nella foto). Non solo amministratore municipale ma volontario di Protezione civile da oltre 20 anni e per 15 anni coordinatore della locale squadra cittadina di Protezione civile.   “Da Cividale del Friuli sono partiti subito in 4 volontari, aggregandosi al gruppo della regione. Sono partiti alla volta della cittadina colpita di Mirandola, lasciando i loro impegni, con il coordinatore attuale della squadra cividalese, Gianfranco Mauri. Hanno poco più di 18 anni e sono pieni di buona volontà. E si trovano, come tanti altri volontari del FriuliVg, in una condizione di disagio per quel che vedono accadere ai terremotati: ai volontari di Protezione civile vengono rubate le divise, e con quelle indosso gli sciacalli entrano nelle case inagibili, non protette, non presidiate a sufficienza”.   “È necessario che, in un momento di emergenza come questo, lo Stato intervenga con il massimo delle forze. In FriuliVg comprendiamo bene cosa significhi essere stati colpiti dal terremoto, aver perso tutto, ed essere stati aiutati a rinascere, rivivere. Da tante comunità, Enti e Stati. Da tante brave persone che hanno lasciato il loro lavoro e le loro famiglie per dedicare tempo gratuito a chi aveva bisogno, vero, reale”.   “Non è possibile che oggi ci si trovi, per assurdo, nella condizione di dover dormire con le divise di Protezione civile addosso per essere sicuri di ritrovarle il mattino dopo. Nel massimo rispetto per la celebrazione del 2 giugno, che è sacra, credo sia importante, adesso - e lo dico da volontario e da amministratore - guardare alla tutela di chi vive in una tenda e di chi gratuitamente lo aiuta. Un appello, quindi, a chi può dirottare tutte le Forze dell’ordine nei paesi colpiti dal terremoto. Perché l’uomo e la sua dignità arrivano prima di tutto il resto”.

di Redazione | 03/06/2012

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