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Cosenza (Cosenza) - L’ antica storia di Cosenza narrata dai reperti archeologici provenienti dal Museo di Reggio


Continua la missione della direttrice del Museo dei Brettii e degli Enotri Maria Cerzoso per il recupero, dai magazzini del Museo nazionale di Reggio Calabria, dei reperti archeologici provenienti da Cosenza e dal suo territorio. Nei mesi scorsi, come si ricorderà, a seguito della convenzione stipulata tra il Comune di Cosenza e la Soprintendenza per i Beni archeologici della Calabria, il Museo ha potuto recuperare ed ora ospita con grande orgoglio una pregevole stele romana in marmo.  Nei giorni scorsi, il lavoro è continuato e la direttrice ha potuto portare a Cosenza altre cassette di reperti che andranno ad arricchire la collezione del Museo civico. “Dopo il ritorno della stele che di recente è stata esposta nelle sale del Museo –informa la Cerzoso- si è fatto un ulteriore passo nell’ambito di una complessa attività di recupero che avviene per fasi.  Infatti si tratta di effettuare un vero e proprio “scavo di magazzino” alla ricerca dei reperti oggetto di vecchi scavi o di rinvenimenti fortuiti effettuati in città e nel suo hinterland e confluiti, spesso con scarse notizie in merito, nei depositi del Museo di Reggio Calabria. I reperti, una volta individuati, devono essere inventariati e fotografati per essere trasportati a Cosenza. Qui  verranno studiati e preparati per essere esposti, secondo criteri cronologici, topografici e/o tematici, in conformità alle scelte museologiche e museografiche già operate per l’allestimento della collezione permanente. Non si tratta sempre di manufatti di grande valore artistico, come la stele romana, né di reperti di rilevante valore economico secondo i parametri dell’antiquaria, ma di oggetti di uso comune dell’antica cultura materiale del nostro territorio che, sebbene apparentemente poco interessanti da un punto di vista estetico, opportunamente contestualizzati diventano oggetti parlanti e non muti testimoni di un passato non più ricostruibile. Riportati nel loro originario sito di provenienza, infatti,  i reperti contribuiscono senz’altro e più di ogni altra cosa, alla conoscenza della storia più antica della città, rispondendo a quella che è la missione educativa principale di un Museo civico: la fruibilità aperta a tutti ai fini della riscoperta delle proprie radici.”

di Redazione | 08/12/2011

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