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Rossano (Cosenza) - Codice strada, più repressione e prevenzione


  La frequenza e la gravità degli incidenti che stanno insanguinando le nostre strade, forse con una incidenza maggiore di altre nel panorama viario nazionale, esigono un’attenzione forte e diversa, da parte di tutti, a partire dal legislatore. Va infatti aperto e affrontato, senza peli sulla lingua, il dibattito sulla necessità di garantire maggiore severità nell’applicazione delle pene per quanti si rendono responsabili diretti della distruzione di vite umane. Sul rispetto del codice della strada e sull’inasprimento delle norme nei confronti di gravi comportamenti, come ad esempio la troppo frequente guida in stato di ebbrezza soprattutto da parte di cittadini non comunitari, non può più essere tollerata alcuna indulgenza nelle leggi. Il rispetto delle regole di convivenza pacifica e ordinata, dal punto di vista civile e penale, dovrebbe poter essere considerata, più di quanto non lo sia oggi e soprattutto per chi è ospite delle nostre comunità,  una delle condizioni senza le quali poter anche privare dello stesso diritto di permanenza in Italia.   È quanto dichiara il Sindaco Giuseppe ANTONIOTTI (foto) intervenendo sui numerosi e gravi incidenti stradali che, nei giorni scorsi, hanno interessato ancora una volta anche le strade rossanesi (in contrada Frasso, in pieno centro abitato), per fortuna senza vittime.   La questione del gap infrastrutturale ionico e dell’inadeguatezza e pericolosità della nostra strade – aggiunge ANTONIOTTI – non soltanto grida vendetta storica ma ci vede impegnati ogni giorno, come amministrazione locale, pur nelle ristrettezze economiche che vivono tutti gli enti pubblici e nelle competenze ridotte che ci appartengono, con l’obiettivo di ridurre il tasso di rischio. Vanno letti in questa precisa direzione, ad esempio, anche i recenti interventi finalizzati a mettere in sicurezza il tratto della statale che attraversa l’abitato di contrada Frasso, costruendo una nuova rotatoria, aprendo una nuova via d’accesso per accedere all’istituto scolastico del Sacro Cuore e studiando una nuova viabilità interna in modo da consentire ai residenti di limitare gli accessi sulla SS106. A queste denunce non possiamo non aggiungere quella per maggiori fondi da destinare sia a sostegno delle forze dell’ordine che per i centri di recupero. E tuttavia – continua il Sindaco – queste denunce, questo impegno e questi investimenti non devono far spostare l’attenzione di nessuno dalla vera questione pedagogica, culturale e di prevenzione che, allo stato, è quella sulla quale ognuno di noi, per le proprie competenze, deve sapere e poter fare la propria parte. In pubblico ed in privato. Perché non è affatto tollerabile che il codice della strada venga sfacciatamente calpestato, mettendo a rischio la vite di persone e famiglie, ogni giorno e per di più con la beffa, troppo spesso, di una punizione non percepita giusta ed adeguata rispetto ai drammi vissute dalle vittime dell’arroganza stradale. Se la strada sulla quale siamo costretti a viaggiare ogni giorno per lavoro è riconosciuta come “strada della morte” allora – dice ANTONIOTTI – oltre la protesta e la denuncia, dobbiamo alzare più del normale l’asticella dell’attenzione alla guida, della prevenzione e del rispetto delle regole.

di Redazione | 01/11/2013

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